Edifici per Civile Abitazione

Il luogo d’intervento si trova nella zona nord della città di Siena e con esattezza in località la Tognazza Comune di Monteriggioni.
L’area presentava in origine soprattutto dagli anni settanta in poi un carattere prettamente misto, parte residenziale ma anche artigianale e commerciale, oggi si assiste invece ad una continua trasformazione dovuta soprattutto ai nuovi strumenti urbanistici che ne dettano la nuova funzione in residenziale abitativa.
Il fabbricato ,poi demolito, constatava di più corpi di fabbrica nati in epoche diverse ove trovavano luogo attività di carattere artigianale e relativi uffici.
Si trattava di una fabbrica con ossatura portante in cemento armato e tamponatura esterna in blocchi a faccia vista in laterizio.
Un organismo che oggi, per il carattere che il luogo sta assumendo, sembra quasi un corpo estraneo al circostante.
Da una prima analisi sia del luogo che degli oggetti permanenti esistenti e da uno studio sull’evoluzione nel tempo del luogo, è scaturita la scelta progettuale.
La nuova funzione è stata pensata in una forma diversa ma si è tentato di rispettare quelle relazioni di spazio già esistenti che erano scomparse e che caratterizzano il luogo oggetto d’intervento in maniera tale da facilitarne l’inserimento urbano.
Il progetto prevede pertanto ortogonalmente lungo via delle Vigne l’inserimento di due corpi di fabbrica lineari con copertura a falde di esigua dimensione, misurati dalle dimensioni del lotto con interposta strada di servizio.
Tali corpi configurano nel loro insieme delle cellule abitative a schiera composte da due piani fuori terra con accessi indipendenti ed elementi di collegamento verticale interni al volume.
Un piano seminterrato il cui sviluppo copre tutta la lunghezza del fabbricato ospita i posti auto coperti e dei locali ad uso locale impianti.
Gli accessi alle unità abitative sono pensati esclusivamente lungo la strada di servizio e caratterizzati da un ambito spaziale finito che costituisce i resedi pertinenziali.
L’ambito esterno viene recuperato in parte a resedi pertinenziali privati e in parte a posti auto a raso e per gli ospiti
Tutte le cellule abitative sono state dotate di affacci diretti verso l’esterno e balconi.
La copertura a falde e la superficie parietale esterna omogeneizzata da un unico mattone a faccia vista ben dialogano con il tessuto circostante.
Esternamente la nuova funzione ha determinato l’esigenza di creare dei percorsi pedonali tali da integrare la fruibilità dell’esterno con gli interni.
Tutti gli infissi sia interni che esterni saranno in legno di pino di Svezia modernizzato color castagno e le finestre dotate di vetro camera e persiane esterne.
Gli spazi esterni fino all’accesso alle abitazioni, in considerazione delle modeste differenze di quota, possono essere accessibili e comunque prontamente adeguabili alle persone con ridotta capacità motoria.
All’interno delle unità immobiliari i corridoi avranno una larghezza non inferiore a m. 1,20, le porte d’accesso con un’ampiezza non inferiore a cm. 80, gli apparecchi elettrici saranno posti ad un’altezza compresa tra cm. 40 e cm. 140, inoltre i servizio igienici saranno adattabili per persone portatrici di handicap.
Pertanto in considerazione di quanto sopra esposto, si può asserire che tutti i locali abitabili possano essere visitabili da persone portatrici di handicap così come previsto dal regolamento di attuazione dell’art. 1 della Legge 9/10/89 n. 13.
La scelta progettuale nell’edificio a schiera ha optato per la realizzazione di unità abitative aventi tipologia di piano terra e primo, al fine di razionalizzare gli interventi e configurare le nuove cellule abitative come componenti indipendenti ma appartenenti ad unico organismo edilizio, legati dalla comune destinazione residenziale dei volumi e dei luoghi.
In conclusione tale intervento non vuole risultare invasivo per il circostante, con la quale anzi ben si confronta e si pone ed il nuovo profilo disegnato sembra quasi essere dettato e suggerito dal luogo ove si colloca.